Un'altra caratteristica a favore dell'utilizzo del legno nell'edilizia è certamente la sua resistenza alle azioni sismiche. Un articolo a cura dell'ing. Maurizio Follesa riporta: "Sintetizzando il problema, le forze sismiche che agiscono su una struttura possono essere calcolate secondo la legge di Newton, forza = massa x accelerazione. E' quindi evidente che strutture realizzate con materiali leggeri come il legno avranno masse ridotte e quindi saranno interessate da forze sismiche minori. Per resistere a tali forze, seppur minori, le strutture dovranno possedere delle adeguate riserve di resistenza e da questo punto di vista il legno strutturale non soffre certamente di complessi di inferiorità rispetto ad altri materiali...le strutture rigide sono interessate da forze sismiche maggiori rispetto alle strutture flessibili e deformabili, come è il caso delle strutture di legno."
Inoltre l'edificio in legno, non essendo una struttura monolitica, presenta anche la caratteristica della duttilità grazie a delle connessioni meccaniche che fanno in modo di dissipare l'energia del sisma ed evitare il crollo dello stesso.
Tutto questo è stato provato in particolar modo col progetto Sofie del CNR-IVALSA, il test sismico effettuato nei laboratori di Miki (Giappone) il 23 ottobre 2007. Un edificio in legno di 7 piani, costruito interamente con pannelli X-LAM e posto sulla tavola vibrante più grande al mondo è uscito indenne dal test che simulava la scossa del terremoto di Kobe (magnitudo 7,2 della scala Richter), che provocò nel 1995 la morte di oltre seimila persone.
Ad avallare la tesi che il legno resiste bene alle forze sismiche possiamo tornare indietro nel tempo fino al 607 d.C., anno di costruzione del tempio di Horyu-ji a Nara, in Giappone, tempio che ancora oggi resiste a 14 secoli di vita.